Un anno di ottima musica italiana, della quale abbiamo messo in luce quindici album degni di nota, considerando che ce ne sarebbero stati bene almeno altri quindici, e che il livello medio di album più che accettabili avrebbe potuto portare la cifra a quaranta senza grandi problemi
Che si sia una rivoluzione in corso nella musica italiana è ormai chiaro anche ai sordi e ai ciechi. Una rivoluzione che sta attraversando tutta la scena, non solo le avanguardie indie, rap e trap, ma anche la canzone, il pop, persino il mainstream, i cui artisti non possono più far finta che nulla stia accadendo e che il pubblico, soprattutto, non sia cambiato.
Un anno di ottima musica italiana, della quale abbiamo messo in luce quindici album degni di nota, considerando che ce ne sarebbero stati bene almeno altri quindici, e che il livello medio di album più che accettabili avrebbe potuto portare la cifra a quaranta senza grandi problemi. Speriamo non solo che continui così, ma che vada addirittura meglio nel 2020.
Tradizione e tradimento – Niccolò Fabi
Canzoni scritte con la penna intrisa di vita. E uno stile solo, quello di Niccolò Fabi, sempre più bravo, intenso, raffinato, coinvolgente, emozionante.
Stanza Singola – Franco 126
Poteva essere un disco di hip hop, è invece un eccellente esempio di nuova canzone italiana, in cui tutto si mescola, tutto si confonde, tutto diventa una storia da raccontare. E Franco 126 lo fa con indubbio stile.
Ballate per uomini e bestie – Vinicio Capossela
Indiscutibile, superiore, sempre costantemente in viaggio verso un altrove che speriamo alla fine non trovi mai, Vinicio Capossela ha scritto un ennesimo album prezioso. Musica e arte, nulla di meno, nulla di più.
Gioventù Bruciata – Mahmood
Una delle più belle sorprese del 2019, quella di Mahmood che dalla periferia milanese è riuscito a conquistare il mondo in pochi mesi. Trap, rap, canzone, chiamatela come volete, quello che conta sono le idee musicali e i testi, davvero personali e originali.
1969 – Achille Lauro
Crescere, cambiare, non restare legati ad altro che alla voglia di conoscere e sperimentare. E’ questo il bello di Achille Lauro, che guarda indietro per vedere chiaramente avanti. Con un album che è ricco di discese ardite e di risalite, tra generi e suoni diversi.
23 6451 – Tha Supreme
Ok, è l’album dei record: oltre 13 milioni di stream in 24 ore, sette tracce nella chart Top 200 Global di Spotify e tutti i 20 brani dell’album nelle prime 21 posizioni della Top 50 Italia. E Tha Supreme, per questo album d’esordio, ha fatto tutto da solo. Se non lo avete ascoltato, dovete farlo.
Persona – Marracash
Un disco perfetto, rap, hip hop, elettronica, parole taglienti e parole d’amore, un concept album per il ritorno di Marracash dopo tre anni di relativo silenzio. E un singolo tra passato e presente che è impossibile non amare come “Quelli che non pensano”.
Iodegradabile – Willie Peyote
Willie Peyote ha scritto il suo album più importante e lo ha interpretato con grande forza: “Iodegradabile” è il lavoro di un cantautore contemporaneo, che ha storia alle spalle e un grande futuro, che mette insieme tutte le musiche che ama e racconta la vita con impegno e passione.
Hype Aura – Coma Cose
Il duo più “cool” dell’intera scena italiana ha pubblicato l’album d’esordio solo in questo 2019. E il risultato è un perfetto miscuglio tra pop e rap, tra elettronica e sentimento, tra canzone d’autore e hip hop.
Poesia e civiltà – Giovanni Truppi
Se amate anche solo il concetto di “canzone d’autore” dovete concedere il giusto tempo all’ascolto dell’album di Giovanni Truppi. Che risponde bene al titolo perché molte delle sue canzoni vivono esattamente all’incrocio tra poesia e civiltà.
Futuro – Psicologi
Trapper (ma si dice così?) e cantautori di diciotto anni, Drast (Marco De Cesaris) e Lil Kaneki (Alessio Aresu), gli Psicologi sono la più interessante “promessa” della nuova scena romana, che ha dominato l’anno con una quantità di proposte straordinaria. Album interessantissimo.
La terra sotto i piedi – Daniele Silvestri
Lo diciamo ogni volta: questo è il miglior album di Daniele Silvestri. Ma in questo caso è più vero del solito, perché il cantautore romano ha messo via tutto quello che lo teneva legato a degli schemi e è volato in alto, scrivendo 14 brani che non hanno nessun difetto.
La vita veramente – Fulminacci
Album d’esordio premiato con il Tenco come miglior opera prima, “La vita veramente” del ventunenne Fulminacci è un album che si ascolta tutto d’un fiato, leggero, colorato, fresco e irriverente quanto basta. Un ottimo esordio.
È sempre bello – Coez
Tutti lo amano, tutti lo copiano. Coez ha stabilito le regole della nuova canzone italiana e, con questo nuovo album, è arrivato a raccogliere i frutti del suo lungo, originale, personale, piacevolissimo lavoro di cantautore e rapper, che non ha eguali in Italia.
Figli di nessuno – Fabrizio Moro
Fabrizio Moro, libero (come il nome di suo figlio) di cantare quello che vuole, senza ansie da classifica, senza necessità di correre, senza paura e ansia. Un disco intenso e carico, arricchito dalla presenza di due “figli” del suo stile e del suo lavoro, come Anastasio e Ultimo.
Repubblica.it