La previsione non sarebbe realistica, secondo i commentatori americani. Il motivo? la strategia produttiva e di mercato nel settore dei servizi streaming, messa in campo dal colosso di Cupertino
«Nel 2018, Apple avrebbe il 40% di probabilità di acquisire Netflix». Lo affermano Jim Suva e Asiya Merchant, due analisti del colosso finanziario Citigroup. Grazie alla riforma fiscale approvata lo scorso 20 dicembre dal congresso Usa, la compagnia guidata da Tim Cook sarebbe motivata a riportare negli Stati Uniti un patrimonio di circa 252 miliardi di dollari guadagnati all’estero. Con la nuova aliquota fiscale per le aziende, abbassata al 21% (invece del 35%) e una tassa pari al 10% dei profitti rimpatriati, il colosso di Cupertino si troverebbe con la disponibilità necessaria per acquistare il servizio streaming, dal valore di mercato di 85 miliardi di dollari. Insomma, si tratterebbe dell’acquisizione più cara di sempre dell’industria tecnologica, ma che, scrivono i due analisti, sarebbe necessaria proprio perché Apple si troverebbe con una liquidità troppo grande da sostenere. Senza dimenticare poi, la necessità di competere in un mercato sempre più ricco di sfidanti, da Hulu a Disney. Allo stesso tempo però, come spiegano diversi commentatori , l’ipotesi (tra l’altro, mai anticipata da entrambe le compagnie) non sarebbe realistica, proprio per la strategia produttiva e di mercato, sostenuta fino a questo momento da Apple.
Sì allo streaming video, ma investimenti sulla produzione di contenuti
La previsione dei due analisti di Citigroup è basata anche sulle indiscrezioni che si diffondono da circa due anni, della possibilità di un’acquisizione di Netflix, da parte di Apple. Infatti, se da un lato il settore dei servizi streaming è quello che genera maggiore crescita per il colosso di Cupertino (un +34% nel terzo trimestre 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016), dall’altro è vero, che i primi passi verso il settore della produzione di contenuti sono stati abbastanza timidi, limitati per ora alla produzione delle serie tv Carpool Karaoke, Planet of the App e Amazing Stories, quest’ultima creata in collaborazione con Steven Spielberg. Perciò l’acquisizione di Netflix potrebbe dare a Apple una spinta notevole nel mercato. Allo stesso tempo però, la crescita nel settore dei servizi potrebbe bastare alla compagnia, focalizzandosi sulla produzione di contenuti. Infatti, lo scorso agosto, Apple ha annunciato un miliardo di dollari di investimenti in questo settore.
Obiettivo Apple Music
Come fa notare Fast Company, le acquisizioni di Apple non sono dettate dalla necessità di muovere liquidità, ma da una precisa strategia per lo sviluppo dei prodotti. E fino a questo momento le acquisizioni più dispendiose sono state quella di Beats , che produce casse audio e cuffie (acquistata nel 2014, per tre miliardi di dollari) e la più recente, di Shazam (dal costo non ancora confermato di 400 milioni di dollari). E se si guarda all’insieme, si può comprendere come le due compagnie siano state acquistate per potenziare il servizio Apple Music, con nuove tecnologie (lo streaming), funzionalità (Shazam) e dispositivi audio dedicati (Beats). Senza dimenticare che il mercato della musica online nel 2018 potrebbe diventare ancora più competitivo e mettere a rischio le quote di mercato di Apple. Infatti, come anticipato da Bloomberg, anche YouTube potrebbe lanciare , nel mese di marzo, un nuovo servizio streaming.
Infine, come puntualizza Forbes, la previsione dei due analisti è basata solo su un 40% di probabilità. Una pura speculazione, secondo la rivista americana, causata anche dalla cappa di segretezza messa in piedi da parte di Apple, per quanto riguarda i suoi piani futuri. Senza dimenticare altri due fattori non meno importanti: la sopravvalutazione del valore delle azioni di Netflix (nonostante gli utili record di 130 milioni di dollari) e la battaglia (durissima) contro Disney, che ha lasciato Netflix per creare un nuovo servizio streaming, spiega la stessa Forbes.
La Stampa