Il film è atteso nella sale nel giugno 2023 e sarà l’avventura conclusiva dell’iconico archeologo
“Indiana Jones” e Harrison Ford sono ufficialmente tornati.
Lucasfilm ha infatti pubblicato il primissimo trailer, la locandina e il titolo di questo quinto e ultimo capitolo dell’iconica saga, “Indiana Jones and the Dial of Destiny”, che dopo i tanti rinvi subiti, arriverà nelle sale il 30 giugno 2023. Si tratta del primo dei cinque film a non essere diretto da Steven Spielberg, che ne è comunque produttore: alla regia c’è infatti James Mangold.
In attesa di scoprire come sarà tradotto il titolo in italiano, nell’adrenlinico trailer vengono svelati alcuni dettagli della trama del film.
L’azione si svolge con un prologo nel 1944, che si conclude però nel 1969, mentre l’uomo sta sbarcando sulla Luna e il professore Henry Jones, detto Indiana, sta per ritirarsi con la moglie Marion a vita privata per andare in pensione. La sua figlioccia però, interpretata da Phoebe Waller-Bridge, e il veterano della saga John Rhys-Davies nei panni di Sallah, lo porteranno a cambiare idea e a riprendere in mano la frusta per mettere a tacere i suoi nemici.
In un intrigante intreccio che vede ex nazisti dietro lo sbarco sulla Luna riecco quindi Indy correre sui treni, cavalcare cavalli e motociclette, rituffarsi nella mischia. Le parole di Sallah a Indy aprono il trailer: “Mi manca il deserto. Mi manca il mare. Mi manca svegliarmi la mattina immaginando quale nuova avventura ci porterà il nuovo giorno”. La risposta del professor Jones, ormai rassegnato nel suo ruolo di insegnante quasi in pensione è però: “Quei giorni sono finiti”. E mai, come in questo nuovo capitolo, frase sarà più smentita.
“Non credo nella magia, ma alcune volte nella mia vita ho visto cose. Cose che non posso spiegare”, afferma poi Ford, lasciando presagire ciò che verrà.
Nel cast anche Mads Mikkelsen e Antonio Banderas nei panni dei suoi antagonisti. L’iconica colonna sonora è firmata sempre da John Williams. Jonathan Kasdan (figlio di quel Lawrence Kasdan, autore de “I Predatori dell’Arca Perduta”) ha scritto la sceneggiatura inizialmente delineata da David Koepp (già autore dello script di “Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo”).
L’attore, 80 anni compiuti a luglio, è stato anche ringiovanito per alcune scene iniziali da un software anti-invecchiamento.
Si tratta del prologo del film, quando, nel 1944 un giovane Indiana Jones affronta un gruppo di nazisti. Il software ha mescolato materiale d’archivio sull’iconico archeologo con nuovi filmati.
Come lui stesso ha affermato però lo scorso settembre per Harrison Ford si tratta dell’ultima apparizione nei panni dell’archeologo. L’attore dirà quindi addio al Borsalino in testa e alla giacca di pelle che gli hanno fatto vestire i panni dell’avventuriero archeologo a partire dal 1981 con “I predatori dell’Arca Perduta”, poi con “Il tempio maledetto” (1984), “L’ultima Crociata” (1989) e “Il regno del Teschio di Cristallo” (2008). I quattro film hanno incassato globalmente oltre due miliardi di dollari.
Sulle sorti di Indiana Jones in futuro, nel 2019 l’attore, ospite del “Today Show”, alla domanda su chi volesse vedere in futuro nei panni dell’archeologo, l’attore aveva candidamente risposto: “Nessuno sarà Indiana Jones, non ci arrivi? Io sono Indiana Jones. Quando me ne andrò io se ne andrà lui, è semplice”.