L’ispettore Murillo de ‘La casa di carta’: “La mia Raquel, donna forte in un mondo di uomini”

L’ispettore Murillo de ‘La casa di carta’: “La mia Raquel, donna forte in un mondo di uomini”

Itziar Ituño è a Firenze, ospite del festival diretto da Serena Dandini ‘L’Eredità delle Donne’ e del suo personaggio dice: “Qualsiasi cosa le accada, è una donna che va sempre avanti”. La terza stagione della serie è attesa per il 2019

Con la sua tenacia e la sua fragilità, con la sua complessità di madre, moglie separata, detective abilissima ma anche donna innamorata capace di perdere lucidità per colpa dei sentimenti ha conquistato gli spettatori di 190 paesi. La detective Raquel Murillo de La casa di carta è in Italia, ospite del festival diretto da Serena Dandini L’Eredità delle Donne’ (Firenze 21-23 settembre): tre giornate di incontri e spettacoli con attrici, giornaliste, scienziate, per raccontare il contributo della donna nei vari campi del sapere. “Amo tantissimo quel personaggio – confessa Itziar Ituño – è una donna forte in un mondo di uomini, un carattere complesso e meraviglioso”.La Casa di carta, Money Heist, Haus des Geldes e si potrebbe andare avanti ancora con diciannove titoli diversi perché ventidue sono le lingue nelle quali è stata tradotta La Casa de Papel per conquistare i fan di centonovanta Paesi, distribuita da Netflix. Le due stagioni della serie, inizialmente uscite solo in Spagna, sono state rilanciate internazionalmente dal servizio streaming e hanno avuto un successo tale che La Casa di Carta è diventato lo show di lingua non inglese più visto di tutti i tempi e la serie pensata e realizzata per concludersi con l’ultimo episodio della seconda stagione, ne avrà invece non solo una terza, come era stato detto all’inizio, ma anche una quarta. Questo è quanto hanno annunciato i creatori Esther Lobato Martinez e Álex Pina al festival di Monte Carlo, a giugno di quest’anno. A chiedere un seguito della storia, che Pina aveva descritto a Repubblica come una via di mezzo tra un film di Tarantino e Breaking Bad, è stato proprio Netflix, che diventerà produttore esclusivo degli episodi che saranno disponibili dal 2019. Non si sa ancora niente sul destino della banda di rapinatori e falsari del Professor Martina, a due mesi dal ritorno sul set chi tornerà e per raccontare cosa è assolutamente top secret. L’idea di tanti è che si dia ancora più spazio ai flashback per raccontare le storie dei protagonisti.Qual è stata la reazione al successo che La Casa di Carta ha avuto dopo la distribuzione internazionale? Cosa, secondo lei, è piaciuto di più al pubblico?
“È stata una totale sorpresa. Non ci aspettavamo tutto questo successo, ne siamo stati felici: vedere che un lavoro fatto con tanto impegno ha certi risultati non può che riempirti di gioia. Credo che ciò che il pubblico abbia amato di più, oltre la trama, sono i personaggi tutti con la propria storia e una personalità importante. I cattivi non sono troppo cattivi e i buoni non sono eccessivamente buoni: sono esseri umani, reali, normali che fanno cose straordinarie”.

Cosa ci può dire della prossima stagione?
“Non sappiamo assolutamente niente di concreto, io no di certo. Le riprese non sono ancora iniziate e non sappiamo ancora chi tornerà sul set, né abbiamo informazioni sulla possibile trama”.

Con quale dei colleghi ha legato di più? Uno dei ricordi più divertenti dal set?
“Sul set ho avuto colleghi meravigliosi, ognuno di loro mi ha dato qualcosa. Abbiamo tantissimi aneddoti divertenti da ricordare, sicuramente non dimenticherò il giorno in cui ho dovuto guidare un’auto della polizia col cambio automatico e io non sono affatto pratica di cambi automatici. In quella scena dovevo scendere dall’auto con determinazione: senza rendermene conto ho lasciato il cambio in retromarcia anziché sul folle e ho iniziato a camminare spedita verso la macchina da presa finché non ho visto la troupe venirmi incontro con le braccia alzate. L’auto stava andando contro quella parcheggiata dietro, abbiamo iniziato tutti a correre per fermarla…abbiamo riso tantissimo!”

Che tipo di donna è l’ispettore Raquel Murillo?
“È una donna forte e potente in un mondo di uomini, ma anche sensibile nella sua vita privata. Qualsiasi cosa le accada, è una donna che va sempre avanti. Amo la sua umanità. È un personaggio complesso: oscilla sempre tra emozioni così diverse e forti che per un’attrice interpretare quel ruolo è sempre una sfida, è meraviglioso”.

Cosa vuol dire per lei femminismo?
“Non è una domanda facile alla quale rispondere. Per me è un sentimento di rivendicazione che parte dalla convinzione dell’uguaglianza tra gli esseri umani. Uguaglianza: di diritti, di opportunità. Combattere la discriminazione che certe donne si trovano a subire per il solo fatto di essere donne”.

Giulia Echites, Repubblica

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