(di Claudio Plazzotta, stuff ITALIA OGGI) Marinella Soldi, numero uno del gruppo televisivo Discovery per l’Italia e il Sud Europa, è convinta che vi siano ancora ampi spazi di crescita sul mercato della Penisola. E davanti a oltre 300 investitori, analisti finanziari e giornalisti, nell’Investor day organizzato a New York da Discovery communications, sottolinea come «i grandi broadcaster televisivi, in Europa, stanno continuando a perdere quote di audience a favore dei canali tematici.
Discovery beneficia di questa tendenza per conquistare una giusta quota di mercato pubblicitario. In Italia, per esempio, Discovery è ora la terza più importante media company in termini di share televisiva, e sta migliorando il suo power ratio (ovvero il rapporto tra quota di share televisiva e quota di mercato pubblicitario, ndr)».
Enormi aspettative, in questa rincorsa ad accrescere la fetta di torta pubblicitaria assegnata al gruppo Discovery, sono riposte su Deejay Tv, canale in chiaro al tasto 9 del telecomando, e che va a competere nel campo della tv generalista, ovvero quella che ancora oggi si porta a casa la gran parte degli investimenti pubblicitari.
Tanto per dare un’idea, nei primi sette mesi del 2015 il gruppo Mediaset ha una quota del 56,9% sul totale advertising in tv, seguito da Rai col 21,3%. Insomma, i grandi broadcaster, quelli che starebbero perdendo audience, incassano comunque ancora quasi l’80% delle pianificazioni pubblicitarie in Italia. Poi, al terzo posto, c’è Sky con il 10,7% di quota, che salirà nei prossimi mesi quando nel conteggio si terrà conto pure di Mtv8 (raccolto da Sky Media dal 1° settembre scorso).
Il gruppo Discovery, pur essendo al terzo posto come totale audience con Real Time, Dmax, K2, Frisbee, Giallo, Focus, e ora Deejay tv, è invece al quarto posto come quota di mercato pubblicitario, con una fetta del 5,4% (la metà di Sky). Penalizzato dal fatto di non poter contare su un canale molto forte in grado di assicurare, da solo, audience continuative attorno al 2,5-3% medio sulle 24 ore. Deejay tv avrà proprio questo difficilissimo compito. E la prima sfida da «tv generalista» la lancia il prossimo 14 ottobre, col reality L’isola di Adamo ed Eva, condotto da Vladimir Luxuria in prime time. È la versione italiana del format di Endemol sperimentato con successo in molti paesi, e del quale Deejay tv ha già trasmesso alcune edizioni estere.
La struttura è quella di un dating show ambientato sull’isola di Mljet, a nord di Dubrovnik, in Croazia, con una coppia più un terzo incomodo a puntata. La particolarità è che la coppia di partecipanti vivrà l’avventura sull’isola completamente nuda. Tuttavia in Italia le parti intime sono pixelate, sia nelle versioni straniere già andate in onda, sia in quella nostrana al via il 14 ottobre, mentre oltreconfine le nudità (e il voyeurismo parrebbe essere ingrediente base per accendere la curiosità del pubblico) vengono mostrate senza alcun problema (in rete ci sono immagini molto esplicite trasmesse, ad esempio, dalla tedesca Rtl). La stessa Discovery gioca sulla questione. E nell’invito alla conferenza stampa di presentazione del programma (il 5 ottobre a Milano) ci sono proprio una patata e una banana vere avvolte in un cartonato con l’immagine pixelata.
Comunque il volto di Luxuria è popolare (da deputato a concorrente e inviato dell’Isola dei famosi, fino al più recente ruolo di giudice a Miss Italia) e il programma, almeno nelle prime puntate, potrebbe portare ascolti discreti. Nei palinsesti di Deejay tv, tuttavia, si fa fatica a trovare altre nuove trasmissioni da grande pubblico: dalla versione italiana di Hotel da incubo con lo chef Antonello Colonna, al quiz Trade Up condotto da Federico Russo, passando per il docu-reality Boats con Pif, si rimane confinati in quel perimetro di pay tv o canale del digitale terrestre che punta al massimo all’1% di share. Non si intravedono killer applications sbanca Auditel. Potrebbero arrivare solo dallo sport grazie alle sinergie con Eurosport (network controllato da Discovery) e che detiene i diritti tv di molte manifestazioni importanti, compresa l’esclusiva in Europa su Giochi olimpici estivi e invernali dal 2018 al 2024.