Il Festival Lirico dei Teatri di Pietra ha concluso ieri, 2 settembre, presso il piccolo gioiello dell’antichità romana della Villa di Terme Vigliatore, risalente al II secolo a.C., il proprio omaggio, in musica, al filosofo dell’asistematicità, Manlio Sgalambro, in occasione del centenario della nascita. Ultimo erede dall’antica scuola cinica, ateo, empio, nichilista coerentemente col suo pensiero, non ha lasciato nessuna eredità filosofica. Semmai ha lasciato il nulla come sua eredità ultrafilosofica: il pensiero, l’elogio, la rapsodia del nulla. In età avanzata, trovò la sua valvola di sfogo nella musica, vena dionisiaca del nostro tempo, specialmente nel sodalizio con Franco Battiato. La canzone, secondo lui, è “la più breve opera dello spirito eppure ne possiede tutta la solennità”.
Per l’occasione, ha registrato un vero trionfo l’inedito format dedicato alla spiritualità di Franco Battiato, ‘Batti(A)to spirituale’, per ensemble vocale, archi, arpa celtica, e percussioni, che ha unito l’energia della pietra al misticismo della melodia del noto cantautore etneo. Un viaggio dove mito, natura, suggestione e onirico interagiscono in un vortice di emozioni. Dopo il trionfo presso il Teatro Andromeda, opera del ‘pastore delle stelle’ Lorenzo Reina, e presso l’area archeologica di Naos, prima colonia greca della Sicilia, il concerto-evento è stato salutato da ovazioni anche presso la Villa romana di Terme Vigliatore in un crescendo di attica bellezza e sontuosità vocale e musicale.
Franco Battiato ha attraversato il mondo della canzone popolare arricchendola immensamente, intercettando molti ascoltatori e numerosi artisti di percorsi diversi, ma sempre vicini alla sua sensibilità. Il concerto ideato dal Coro Lirico Siciliano si è rivelato come un abbraccio sostenuto dalla potenza espressiva di un’arte vastissima e stupefacente; un programma centrato sulla produzione musicale più nota e intima di Battiato: ‘Prospettiva Nevskij’, ‘Segnali di Vita’, ‘Strade parallele’, ‘Povera patria’, ‘L’era del cinghiale bianco’, ‘L’oceano di silenzio’, ‘Cucurucù’, ‘La Cura’, ‘Centro di gravità permanente’, ‘Voglio vederti danzare’, solo per citarne alcuni. Questi brani hanno reso omaggio all’arte mistica e universale del celebre cantautore etneo.
Un nutrito parterre di voci, composta da Leonora Ilieva, Antonino Giacobbe, e Alberto Munafò, sotto la direzione appassionata e vibrante di Francesco Costa, ha donato alle pagine musicali che hanno reso Battiato un autentico ‘maestro’ di poesia e sentimento una veste unica e affascinante. Questo concerto-evento ha segnato una tappa fondamentale nella vita culturale di tre siti intrisi di mito e storia.
Il Festival Lirico dei Teatri di Pietra proseguirà ancora a ritmo serrato con un calendario itinerante in cui si fondono suggestioni visive e sonore. Una vera e propria parata di stelle anima il calendario, che si concluderà il 22 settembre al Teatro Antico di Catania con il concerto di una belcantista del calibro di Diana Damrau, il più grande soprano lirico-leggero dei nostri giorni, per la prima volta in Sicilia. Ancora una volta si annuncia una programmazione di alto livello che continua a riscuotere crescenti successi di pubblico e critica per una kermesse di prestigio internazionale, ascesa come una delle stagioni di riferimento nell’Isola e nel Mediterraneo.