Sarà un’indagine a stabilire le cause della morte di Erick Morillo, 49enne dj di fama internazionale trovato morto nella sua casa di Miami Beach. “L’ho sentito la settimana scorsa, era turbato”, scrive l’amico e collega Yousef su Twitter. Meno di un mese fa, Morillo era stato arrestato perché accusato di violenza sessuale. Uscito dal carcere dopo il pagamento di una cauzione, avrebbe dovuto affrontare un processo.
Restano ancora ignote le cause della morte di Erick Morillo, dj 49enne di fama internazionale trovato morto martedì 1 settembre nella sua casa di Miami. Sarà un’indagine a stabilire che cosa ha provocato la sua scomparsa. Secondo TMZ, il dipartimento di polizia di Miami Beach ha riferito di non avere trovato alcun segno che possa far pensare a un crimine sul luogo del ritrovamento del corpo. Sarà un medico legale, quindi, a stabilire le cause del decesso.
Uno degli ultimi colleghi ad avere sentito Morillo potrebbe essere stato Yousef, altro popolare disk jockey. In un tweet l’uomo ha fatto sapere di avere parlato con il deejay solo una settimana fa e di averlo trovato preoccupato: “Non posso crederci. Gli avevo parlato solo la scorsa settimana. Era turbato, ma è stato fantastico con me. Abbiamo vissuto momenti fantastici nei 20 anni in cui siamo stati amici. Sono sinceramente devastato”.
Meno di un mese fa, Morillo era stato arrestato dopo essere stato accusato di violenza sessuale. Aveva lasciato il carcere dietro il pagamento di una cauzione di 25 mila dollari ed era in attesa di processo. La presunta vittima lo aveva accusato di stupro per un episodio presumibilmente avvenuto a dicembre del 2019. La donna aveva riferito agli agenti di avere seguito a casa sua il dj newyorkese al termine di un dj-set ma di avere fermamente respinto le sue avance sessuali. Sosteneva di essere andata a dormire in una stanza diversa da quella che avrebbe occupato Morillo per poi svegliarsi “nuda sul letto, con Morillo in piedi sul lato del letto anch’egli nudo”. Morillo aveva respinto le accuse di violenza sessuale ma la presunta vittima si era sottoposta a un controllo, praticato attraverso un kit antistupro, che aveva segnalato la presenza del Dna del dj. Per l’uomo era quindi scattato l’arresto.
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