A Milano Rocks si fa male e canta seduta, twenty one pilots show
Un tripudio di stili musicali per una nuova generazione post-millennial: questa è stata la seconda e ultima giornata del festival Milano Rocks, presso Mind Milano.L’attenzione dei ventimila radunati nell’Open Air Theater era tutta per Billie Eilish e i twenty one pilots: fin dalla notte precedente decine di fan erano accampate ai margini dell’ex Area Expo, e all’apertura dei cancelli alle ore 15 è partito un esodo in corsa lungo il decumano.Dopo il set rock dei Fidlar, è salita sul palco Billie Eilish. A pochi minuti dall’inizio, durante l’esecuzione di ‘Bad Guy’, singolo che l’ha portata alle vette delle classifiche di tutto il mondo, la cantante californiana si è dovuta fermare per un infortunio: atterrando dopo un salto, la sua caviglia destra ha ceduto facendo cadere la 17enne, peraltro già infortunata alla caviglia sinistra. Stringendo i denti, Billie ha concluso la canzone e ‘My Strange Addiction’, per poi ritirarsi nel backstage a ricevere cure.Dopo cinque minuti, è tornata per continuare il concerto da seduta. “Mi spiace non poter dare il 100% oggi”, si è scusata l’artista, alla sua terza data italiana dopo l’esordio di un anno e mezzo fa, quando a seguirla era un animato ma esiguo stuolo di fan. A febbraio, in un Fabrique sold out, Billie era invece già puro culto, quello nato quando aveva appena 15 anni con il singolo ‘Ocean Eyes’: un fenomeno pop inafferrabile secondo i canoni del passato, tra attitudine hip-hop, umorismo sfrontato, suoni elettronici cupi industrial e un immaginario quasi horror, che usa per descrivere le fragilità della sua generazione, rigorosamente con un canto confidenziale e gentile. Per ‘All The Good Girls Go To Hell’ Billie riesce a rimettersi in piedi e concludere così un’ora circa di live. La gran parte dei presenti, però, era lì per i twenty one pilots: lo si poteva intuire dalle numerose strisce di nastro adesivo giallo, che riprendono il costume di scena del duo di Columbus, Ohio. Lo spettacolo di Tyler Joseph e Josh Dun è pirotecnico, molto più vicino all’idea di rock show, come si evince dall’auto in fiamme sul palco, pezzo centrale della scenografia del loro ‘Bandito Tour’. Dal riff di basso distorto di ‘Jumpsuit’ che apre la scaletta al successivo rap di ‘Levitate’ passando per techno e dance, il gruppo alterna i generi. A unire tutto sono le tematiche, spesso incentrate su disturbo mentale e alienazione giovanile, a loro volta legate tra loro da chiari filoni narrativi, resi espliciti dai cambi di costume, ispirati dagli ultimi due fortunatissimi album ‘Blurryface’ e ‘Trench’. Tra i cori per ‘Holding On To You’ e ‘Stressed Out, e le incursioni di ‘Jump Around’ degli House Of Pain e ‘Seven Nation Army’ dei White Stripes, l’apice arriva letteralmente per ‘Car Radio’: dopo un assolo di batteria di Josh Dun, Tyler abbandona il palco e i suoi fedeli basso e pianoforte per ricomparire alle spalle del pubblico, in cima a un’alta torre. A chiudere il concerto con due brani cari al pubblico, ‘Chlorine’ dall’ultimo album, e ‘Trees’ da ‘Vessel’.
Federico Pucci, Ansa