Il libro che racconta i “testardi” del calcio

Il libro che racconta i “testardi” del calcio

Marco Muscarà, Daniele Carboni e Giovanni Romano, hanno scelto di raccontare storie di perdenti del pallone. Storie affascinanti e geniali di veri personaggi del calcio

Se si pensa al gioco del calcio è del tutto naturale che le prime immagini che vengono in mente siano quelle di Maradona e Pelè, se avete qualche anno in meno probabilmente di Cristiano Ronaldo e Messi; insomma di quei calciatori che con le loro giocate, ma soprattutto le loro vittorie, hanno fatto innamorare del pallone intere generazioni, rendendo quel gioco il fenomeno di massa che è oggi.

Ma naturalmente per un calciatore che vince c’è sempre anche uno che perde e la sconfitta alle volte getta un’ombra su certi personaggi che, per un motivo o per un altro, non ricevono mai il tributo che gli spetterebbe. Oggi, a provare a tamponare il buco, un libro che si intitola, appunto, “Testardi senza gloria”, una serie di racconti sulle storie più incredibili avvenute all’interno di rettangolo verde di gioco. Vere e proprie leggende messe insieme e rilegate in un libro da tre speaker radiofonici romani con una grande passione per il calcio: Marco Muscarà, Daniele Carboni e Giovanni Romano, che ci spiega un po’ meglio come mai la scelta di raccontare una storia di perdenti del pallone.

“C’è modo e modo di perdere. Alcuni hanno perso in maniera “normale”. Altri invece lo hanno fatto in maniera poetica, rocambolesca. A volte era colpa loro, altre volte del contesto sociale, altre si sono ritrovati in situazioni troppo più grandi. Ma tante di queste storie hanno un romanticismo talmente forte e intrinseco che sarebbe stato un peccato non parlarne. E, tra l’altro, ci siamo anche chiesti come sia stato possibile che quasi nessuno ne avesse parlato prima. In un’epoca in cui il calcio è percepito in questo modo: star, fuoriclasse, soldi e sponsor, la figura dell’antieroe, a nostro parere, acquista un significato ancora più forte”

Così sfogliando le pagine di “Testardi senza gloria”, a pochi giorni dall’uscita già terzo nella sezione sportiva della classifica Ibs, si può leggere la storia di Arthur Friedenreich, che tra sigari e cabaret forse segnò più gol di Pelè, senza sbagliare mai un calcio di rigore; oppure quella di William Henry “Fatty” Foulke, il burbero calciatore più pesante di sempre, 150 chilogrammi per 193 centimetri, un gigante che a cavallo tra l’800 e il ‘900 afferrava gli attaccanti di peso e li scaraventava senza troppa cortesia lontano dalla sua porta, e se la scelta di un arbitro non gli andava giù, meglio se si andava a nascondere perché dovevano arrivare in cinque per placare la sua ira.

Oppure la leggenda di Tomás Felipe Carlovich considerato, da Diego Armando Maradona, il più forte calciatore di sempre, e se non ne avete mai sentito parlare è perché Carlovich, detto El Trinche, non ha mai giocato nella massima divisione argentina, rifiutandosi, nonostante la corte dei maggiori club sudamericani e, naturalmente della propria nazionale, di abbandonare il suo quartiere e i suoi amici. Puro romanticismo, certamente confrontato alle avventure, già più celebri, del Kaiser, il calciatore più truffaldino della storia del calcio. E poi ancora la nazionale indiana del 1950, abituata a giocare a piedi scalzi; Winston Coe, il portiere con un braccio solo e Eduard Streltosov, considerato il George Best russo.

Ma come avete scelto queste storie?

“Ricerche, analisi, un po’ di sano nerdismo calciofilo. La cosa che tenevamo molto a fare era contestualizzare i personaggi all’interno delle situazioni socio – culturali da cui provenivano. Soltanto una comprensione del contesto permette di capire i perché di certe scelte…e di certi mancati lieto fine. Ognuno di noi poi ha una forte curiosità e quindi scartabellando almanacchi, vecchi libri, o trovando qualche foto online, ci si è fatti alcune domande. A cui abbiamo voluto fornire delle risposte, o, in alcuni casi, delle nostre interpretazioni”

La storia più incredibile nella quale vi siete imbattuti?

“Domanda difficile, ognuno di noi ne ha una personale. Sono tutte storie surreali. Ma quella a cui sono legato è la storia dei Leoni di Highbury, una piccola/grande pagina sportiva della nostra nazionale degli anni ‘30. Una delle più forti di sempre che perde, ma esce a testa altissima, da una sfida folle con gli inglesi. Storia molto conosciuta in passato, ma adesso caduta nel dimenticatoio”

“Testardi senza gloria. Le più grandi storie di calcio che non vi hanno mai raccontato”, Edizioni Efesto, si trova già in libreria e si può acquistare online sulla piattaforma Ibs. Un libro perfetto per gli appassionati di calcio, specie per i più nostalgici, quelli alla ricerca di una poetica da legare ad un pallone che rotola. Una poetica sempre più sacrificata a suon di milioni e che ha decisamente fatto perdere al gioco lo smalto di un tempo. E se i calciatori di oggi sono molto più forti, e probabilmente lo sono davvero, in fondo chi se ne frega se poi sono incapaci di rappresentare una drammaturgia che faccia sognare i propri tifosi.

AGI

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