Michele Riondino si scaglia contro il governo sul palco del Primo Maggio di Taranto: “No alla violenza, ma il fascismo non si rispetta”

Michele Riondino si scaglia contro il governo sul palco del Primo Maggio di Taranto: “No alla violenza, ma il fascismo non si rispetta”

A Taranto, lo scenario del Concertone organizzato da Diodato, Michele Riondino e Roy Paci è stato illuminato dalle performance di vari artisti, tra cui Brunori Sas, Serena Brancale, Cristiano Cosa, Valerio Lundini, I VazzaNikki, Mannarino, Marlene Kuntz e Francesca Michielin. Questo evento, consolidato nel tempo come un’alternativa significativa al Concertone della Capitale, si è distinto per la sua forte connotazione sociale e politica, tema su cui Michele Riondino ha concentrato il suo monologo sul palco.

Durante il concerto, Riondino ha sottolineato l’importanza di mantenere intatta la narrazione della città di Taranto, denunciando energicamente le recenti dichiarazioni politiche di destra. “Vogliono cancellare, ribaltare la narrazione di questa città. Vogliono ribaltare tutto quello che noi abbiamo fatto in questi anni. Ecco perché l’1 maggio Taranto libero e pensante è ancora necessario“, ha dichiarato Riondino, evidenziando la volontà di resistere a qualsiasi tentativo di distorsione della realtà.

Il regista e attore ha citato diversi esempi di retorica estrema, incluso il Generale Vannacci che proponeva la “rieducazione” dei figli degli omosessuali e le affermazioni discriminatorie di politici di FdI e altri partiti. “Capovolgere la realtà significa alludere, capovolgere una fotografia può significare alludere ma comunque la si giri resta sempre quella immobilità definitiva“, ha aggiunto Riondino, riflettendo sul pericolo di accettare gradualmente idee estremiste.

Pur manifestando il suo forte disaccordo politico, Riondino ha sottolineato di non sostenere la violenza contro chiunque sia stato legittimamente eletto. “Mai auspicherei violenza, men che meno su qualcuno che ha legittimamente vinto le elezioni e che per questo ci governa. Io non li ho votati, non condivido le loro idee e mi impegnerò, lotterò perché la loro sconfitta politica avvenga il prima possibile“, ha precisato.

Riondino ha chiuso il suo intervento citando il presidente partigiano Sandro Pertini: “Tutte le idee vanno difese e rispettate tranne il fascismo, che è la morte di tutte le idee e dei diritti”. Ha quindi augurato a tutti i presenti un buon primo maggio, sottolineando l’importanza di rimanere vigili e impegnati nella difesa dei valori democratici.

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