La svolta choc di Zac Efron: fa discutere il film su Ted Bundy

La svolta choc di Zac Efron: fa  discutere il film su Ted Bundy

Da idolo delle ragazzine ai delitti di un serial killer. L’attore, ex idolo teen: «Il cinema deve far riflettere, non mitizzo quel criminale»

Anche i bravi ragazzi possono avere una doppia vita e nascondere orribili segreti. Lo racconta in Ted Bundy – Fascino Criminale Zac Efron, l’attore che è stato il fidanzatino ideale delle teenager con la serie Disney High School Musical. Una svolta per la carriera di Efron. Nel 2007 veniva indicato da Time come il ragazzo che «tappezzava» tutte le stanze delle coetanee e quelle delle loro giovani mamme. Oggi ha 31 anni e all’ultimo Sundance ha presentato il film in cui impersona uno dei più feroci serial killer degli anni Settanta: Theodore Robert Bundy. Necrofilo, stupratore e rapitore di adolescenti, uccise almeno trenta donne. Fu giustiziato sulla sedia elettrica in Florida nel 1989.Efron è stato elogiato dai critici per la sua interpretazione ma il film diretto da Joe Berlinger già dai trailer suscita dibattiti e polemiche anche sul web: il divo troppo bello e troppo sexy rischia di «oscurare» le atrocità del vero assassino. Lui la pensa diversamente: «Non concordo con alcuni studi che condannano la rappresentazione di giochi violenti o delitti efferati. Film come il mio devono suggerire riflessioni, non divertimento horror o censure. I pluriomicidi sono tra noi, nascondono motivazioni diversissime e dobbiamo cercare di prevenire e fronteggiare le loro psicosi».Sostiene che «la natura umana, anche chi lo nega, è affascinata dalle sindromi che inducono un uomo a uccidere in maniera seriale. Ho letto molti libri, ho parlato con numerosi psichiatri e alcuni di loro lavorano nelle prigioni dove sono rinchiusi i criminali. Per un anno mi sono concentrato solo sul “carismatico Ted”, così lo definivano gli amici, al fianco di Lily Collins, che interpreta la moglie del killer. La donna aveva sempre pensato di avere con il marito una vita perfetta. Anche dopo l’arresto non ha accettato a lungo l’idea di aver sposato uno psicopatico. Ho rivisto le serie dedicate a questo tema. Il film è stato per me un impegno totalizzante e ora i critici scrivono che la mia carriera è stata ridefinita da questa mia interpretazione lontana dalle commedie, dalle serie televisive che mi hanno dato il successo».Zac, che recita da quando era bambino, ricorda però altri importanti traguardi professionali che lo hanno allontanato dall’immagine di ragazzino dei musical televisivi: «Accadde anche con Me and Orson Welles di Richard Linklater e con The Paperboy al fianco di Nicole Kidman. Non ho avuto alcun timore per la mia carriera nel trasformarmi in un assassino seriale. Mi dicevo: sono in buona compagnia… Da Anthony Hopkins/ Hannibal Lecter a Jeremy Renner che sul grande schermo è stato Jeffrey Dahmer». Però, ammette, «in passato il mio personaggio era già stato al centro di un film, Bundy. Ma Robert Lowe, Kiefer Sutherland e altri avevano rifiutato la parte per la natura “perversa” dell’uomo».Osserva convinto: «I film su crimini reali sono sempre fonte di analisi, di terrore autentico, non fantasy. Proprio la doppia identità del personaggio mi ha coinvolto perché Ted era con la moglie Liz Kloepfer un uomo gentile, attento a ogni esigenza della donna e pronto a sacrifici per il benessere della famiglia». Il film su Bundy diretto da Joe Berlinger, pioniere del genere documentaristico su storie criminali (per esempio Some Kind of Monster, Wrong Man in cui ha analizzato le psicologie di condannati a morte che proclamavano la loro innocenza) anticipa una tendenza dominante sugli schermi. E’ recente il caso di «La casa di Jack» di Lars Von Trier, viaggio infernale con un serial killer protagonista (Matt Dillon).Tra i titoli più attesi c’è il film di Tarantino C’era una volta a… Hollywood che racconta anche i crimini della setta di Charles Manson. Su Netflix si può vedere Conversations with a Killer: the Ted Bundy Tapes dedicato proprio al personaggio interpretato da Efron. Il serial è basato su materiali ricavati da oltre 100 ore di interviste con Ted, testimoni, parenti di vittime, amici e parenti dell’assassino, poliziotti. Inoltre c’è Mindhunter in dieci episodi prodotti da David Fincher e da Charlize Theron, una fiction-documentario che presto diventerà un film. L’attore Cameron Britton, come nella serie, interpreterà ancora l’omicida seriale Ed Kemper, che uccise dieci ragazze.

Giovanna Grassi, corriere.it

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