Per anni Sir Anthony Hopkins ha annegato nell’alcol il senso di colpa che provava per la fortuna che aveva avuto come attore e per il fatto di non sentirsi degno della fama che gli era piovuta addosso. Poi si è reso conto che tutto quel bere lo stava uccidendo e che stava facendo del male anche alle persone che gli erano vicine, così 45 anni fa ha detto basta e da allora è riuscito a rimanere sobrio. «L’alcol ha un effetto istantaneo ed è per questo che ne facciamo uso – ha raccontato l’83enne attore, che ha ricevuto una nomination ai Golden Globes per il suo ruolo in “The Father”, in una lunga intervista al Sunday Times – . Nel mio caso, avevo questi singolari conflitti, non ero a mio agio nella mia pelle, mi sentivo profondamente in colpa e indegno della fortuna che avevo avuto come attore e mi vergognavo. È letale stare con gli ubriachi, ma l’irrequietezza e la rabbia hanno agito come una forza trainante nella mia vita, anche se non vorrei rivivere mai più quegli anni per via di tutte le persone che ho ferito». La svolta è arrivata nel 1975, quando Hopkins ha detto addio per sempre alla bottiglia. «Stavo bevendo fino a morire – ha continuato il premio Oscar – ma quando ho chiesto aiuto e ho capito che non ero da solo e che c’erano migliaia di persone nella mia condizione, tutte le mie paure hanno cominciato a dissolversi. Ho chiuso con l’alcol per sempre e non ho più avuto voglia di bere di nuovo».
Ovviamente la situazione contingente in atto (leggi, pandemia di Covid-19 e conseguenti lockdown) non sta facilitando la vita di coloro che lottano contro la dipendenza dall’alcol. «In questo periodo la pressione è oltre l’immaginabile – ha concluso Hopkins – quindi è normale che le persone cerchino un qualche sollievo a questa situazione, ma mi auguro che coloro che stanno facendo fatica a tenere duro riescano a chiedere aiuto. Da quando ho rinunciato (all’alcol) la mia vita è solo migliorata». Un concetto ribadito anche lo scorso dicembre, quando l’attore aveva condiviso un video su Twitter per annunciare al mondo di essere sobrio (e contento di esserlo) da ben 45 anni. «Esattamente 45 anni fa ho avuto un campanello d’allarme – aveva infatti raccontato la leggenda hollywoodiana nella clip – ero diretto verso il disastro, stavo bevendo fino a morire. Ho ricevuto un messaggio, un pensierino che diceva: “Vuoi vivere o morire?” e io ho risposto “voglio vivere” e all’improvviso è arrivato il sollievo e la mia vita è stata fantastica».
Simona Marchetti, corriere.it