Vista e udito. L’ultraviolenza dei ‘drughi’ del protagonista Alexander “Alex” DeLarge e le note del “dolce, dolce Ludovico Van” (Beethoven, ovviamente), ma anche quelle di Rossini, mentre sul grande schermo scorrono le immagini di una delle opere cinematografiche più intense e provocatorie del Novecento: Arancia meccanica, il capolavoro di Stanley Kubrick, inserito dall’American film institute tra i migliori 100 film statunitensi di tutti i tempi, torna in sala. Bombetta, ghigno inquietante, ciglia lunghe sulla palpebra inferiore dell’occhio destro, Malcolm McDowell è diventato il simbolo del film ispirato al romanzo di Anthony Burgess, A clockwork orange, che fu proiettato per la prima volta a New York il 19 dicembre 1971. In Italia, dopo la presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia, sarebbe arrivato soltanto nel 1972, preceduto e accompagnato da un acceso dibattito sui contenuti del film. Il divieto ai minori di 18 anni rimarrà fino al 1998, quando una sentenza del Consiglio di Stato lo abbassò ai minori di 14 anni sdoganandolo per la tv, dove però verrà trasmesso solo il 25 settembre del 2007: erano le ore 22.30 e l’emittente era La7. Ora Warner Bros. per celebrare l’anniversario riporta nei cinema fino al primo dicembre Arancia meccanica, in una nuova edizione 4K, ovvero nella migliore definizione possibile su grande schermo e con impianto audio in grado di esaltare la colonna sonora di Wendy (all’epoca all’anagrafe Walter) Carlos.
Repubblica.it