Musicisti da tutto il mondo al Roma Jazz Festival

Musicisti da tutto il mondo al Roma Jazz Festival

Igrandi nomi storici e le nuove generazioni. È il segreto del successo del Roma Jazz Festival, una delle più importanti rassegne europee, che da quasi mezzo secolo porta nella Capitale la tradizione e l’innovazione di un genere musicale per sua natura senza confini.

Giunto alla 47° edizione, il Roma Jazz Festival dal 2 al 26 novembre animerà la scena della Città eterna con ventitré concerti fra l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la Casa del jazz e il Monk Roma. Diretta da Mario Ciampà, la kermesse ospita maestri indiscussi come John Scofield e gli Yellowjackets, musicisti visionari come Avishai Cohen e MonoNeon, la voce stellare dell’America Black Judith Hill, lo spiritualismo cosmico di Nduduzo Makhathini, il “persian chamber jazz” di Eishan Ensemble e l’art pop dal sapore nordeuropeo di Jan Bang&Eivind Aarset Trio. L’avanguardia femminile di Anaïs Drago, Ilaria Capalbo e Cecilia Sanchietti e le esplorazioni rock di Vincent Peraini o di Francesco Bearzatti. Le fiabe jazz per i più piccoli e il gran finale con un trio d’eccezione guidato dall’immenso Shabaka Hutchings. Sono alcuni dei momenti più importanti di un inebriante vortice di suoni e ritmi di ogni genere, da ogni parte del mondo, che si espande per un mese intero, per aggiornare la cartografia del jazz e indagare le tracce seminali della scena che verrà.

Sempre in perfetta sintonia con le grandi tematiche che segnano il nostro tempo, il Roma Jazz Festival 2023 ruota intorno al concetto di “transizione”. “In un mondo dove la ‘transizione’ ecologica, tecnologica, economica e sociale, rappresenta una delle principali priorità, la musica jazz, sempre attenta ai cambiamenti, non poteva che generare una ulteriore transizione stilistica” commenta il direttore artistico Mario Ciampà. “Oggi, la linea di demarcazione tra jazz, musica elettronica, musica contemporanea, musica popolare, rap o pop è diventata sempre più sottile e sfumata. Gli artisti dell’avanguardia contemporanea stanno creando una fusione unica in costante divenire che sfida le convenzioni e non ha paura di evolvere verso qualcosa di nuovo. Il jazz contemporaneo è diventato un terreno fertile per l’esplorazione e l’espressione individuale, permettendo agli artisti di spingersi al limite delle loro abilità e di farsi portavoce di un messaggio di condivisione, integrazione e libertà”.

Il festival si apre il 2 novembre in Auditorium Parco della Musica con uno dei chitarristi più influenti di tutti i tempi, John Scofield, in Trio con Vicente Archer al basso e Bill Stewart alla batteria per presentare live alcuni brani di Uncle John’s Band, il nuovo album appena uscito, insieme a un repertorio di grandi classici del jazz, del rock e del blues. Il giorno seguente, sempre in Auditorium, arriva al festival uno dei pesi massimi del jazz contemporaneo, il leggendario bassista e visionario compositore Avishai Cohen, per molti anni al fianco di Chick Corea: anche lui in trio, in cui spicca la giovanissima batterista Roni Kaspi, per un concerto che ruota intorno a uno dei suoi ultimi album, Shifting Sands, un lavoro nato nella sua Gerusalemme durante la pandemia. Fra gli appuntamenti più attesi di questa edizione del Roma Jazz Festival c’è sicuramente, il 4 novembre, il concerto della cantante e chitarrista californiana Judith Hill, “voce stellare e potente” come ha scritto Rolling Stone.

Dopo lo straordinario successo della scorsa edizione, tornano al Festival i concerti dedicati ai più piccoliFiabe Jazz è un format/spettacolo di teatro e musica di Teatro Popolare d’Arte che rilegge alcune delle fiabe più celebri al ritmo di jazz. Due gli appuntamenti mattutini in Auditorium, il 5 novembre con Kappuccetto Rosso e il 18 novembre con Cenerentola Rock. A completare il quadro della programmazione pensata per le bambine e i bambini, il concerto della Jazz Campus Orchestra, ensemble di giovanissimi talenti diretto da Massimo Nunzi il 12 novembre in Auditorium con replica il 19 novembre al MonkPiccola storia del jazz tascabile per ragazze e ragazzi è un affascinante viaggio nella storia del jazz, fra il racconto di divertenti aneddoti e l’esecuzione dei brani più celebri dei grandi maestri, da Louis Armstrong a Duke Ellington, da Dizzy Gillespie a Charlie Parker e John Coltrane.

Dopo un calendario fittissimo di appuntamenti, il gran finale si apre con un concerto che promette di essere un’esperienza davvero unica: il 26 novembre, nel pomeriggio, saliranno sul palco dell’Auditorium Parco della Musica tre musicisti straordinari, a partire da Shabaka Hutchings, la voce più rappresentativa della nuova scena inglese, colui che ha reso il jazz “cool” tra le nuove generazioni, anima di gruppi come Comet is Coming, Sons of Kemet e Shabaka and The Ancestors. A dialogare con le sue evoluzioni al sax, al clarinetto e al flauto ci saranno le melodie incantatorie del cantante e compositore marocchino Majid Bekkas e la potente e raffinata complessità ritmica del batterista americano Hamid Drake: un travolgente incontro tra le ipnotiche e rituali sonorità gnawa, l’anima black e il jazz americano contemporaneo. Subito dopo ci si sposta al Monk per l’esplosione ritmica del live di Giacomo Turra & The Funky Minutes, un vero tripudio di funk e R&B ad opera del giovane chitarrista che con i suoi video infiamma la sua pagina instagram, seguita da centinaia di migliaia di followers in tutto il mondo.

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