A livello globale andiamo verso cinque anni di perdite diffuse e con Paesi emergenti sempre più “vittime” della pirateria online
Pessime notizie dal fronte digital. Entro i prossimi cinque anni, nel 2022 per essere precisi, le perdite dovute alla pirateria online raddoppieranno il loro ammontare raggiungendo l’iperbolica cifra di 52 miliardi di dollari, tutte risorse sottratte pari pari dalle casse dell’industria audiovisiva mondiale. A dirlo è Digital Tv Research nel suo rapporto “Online Tv Piracy Forecasts”, relativo a 138 Paesi dal 2016 in merito ai danni legati agli episodi delle serie tv e dei film, esclusi settori come gli sport e le pay tv.
Nel 2018, a fare registrare un’impennata della pirateria online saranno i Paesi asiatici che si affacciano sul Pacifico: nel 2022 faranno registrare da soli perdite per 20 miliardi, più del Nord America. Sarà anche una pirateria mediamente più diffusa: se nel 2016 i primi cinque Paesi rappresentavano il 63%, nel 2022 la percentuale scenderà al 55%. Otto paesi registreranno perdite per oltre 1 miliardo di dollari nel 2022, raddoppiando quanto registrato nel 2016.
Nello specifico, considerando la top five, le previsioni delle perdite Usa nel 2022 indicano 11,6 miliardi, la Cina 9,8 miliardi, l’India 3,1 miliardi, il Brasile 1,1 miliardi, il Messico 1,58 miliardi. Ma dal rapporto di Digital Tv Research non arrivano solo notizie negative, i ricercatori infatti fanno rilevare che i ricavi degli episodi delle serie tv e film Ott hanno superato le perdite dovute alla pirateria già dal 2013. Almeno questo.