La giornata decisiva per vendita di Rcs Libri a Mondadori, tadalafil quella in cui scadeva l’esclusiva per le trattative concessa alla casa editrice di Segrate, si è allungata ieri a dismisura: il cda di Rcs riunitosi in mattinata è stato sospeso, per poi essere riconvocato alle 9 di sera. Inutile dire quindi che le ultime fasi sono state più complicate del previsto. Il cda di Rcs, ancora in corso mentre questo giornale è stato chiuso in redazione, secondo indiscrezioni si è trovato ad affrontare un peggioramento delle condizioni offerte da Mondadori, e non tanto sul prezzo, quanto sulla condivisione delle responsabilità in caso di problemi in campo antitrust. Sulle vie d’uscita, insomma, nell’ipotesi che la formazione del maggiore polo editoriale librario italiano non fosse approvata. Con Rcs Libri, infatti, Mondadori controllerebbe il 35/40% del mercato, per un giro d’affari intorno ai 550 milioni, includendo il fatturato 2014 da 222,6 milioni della società in acquisizione. Nel perimetro della Libri, comunque, non ci sarà la Adelphi, dal momento che Roberto Calasso, che detiene insieme ai soci minori il 48% della casa editrice, secondo quanto emerso finora eserciterà il suo diritto di prelazione. Resterà invece Bompiani, nonostante l’appello del direttore editoriale Elisabetta Sgarbi insieme con alcuni autori famosi della scuderia. Nel frattempo, comunque, la società guidata da Ernesto Mauri ha annunciato proprio ieri di aver finalizzato le dismissioni di asset non core che hanno portato in cassa 45,1 milioni di euro, una parte almeno dei 135 milioni che Segrate dovrebbe dare a Rcs per la Libri, sempre che nel frattempo non siano diminuiti, anche per l’uscita di Adelphi. Le vendite riguardano l’80% di Monradio, proprietaria di R101, che è passata a Mediaset tramite Rti, e del 50% che Segrate possedeva nella joint venture Harlequin Mondadori. Rti ha pagato l’80% di R101 36,8 milioni al netto di cassa e debiti (i ricavi della radio sono stati di 11,7 milioni nel 2014 con un mol di 4,4 milioni). La vendita del 50% a Harlequin Italia (HarperCollins Publishers) ha invece fruttato a Mondadori 8,3 milioni di euro, inclusa una posizione finanziaria netta rettificata positiva per 1,6 milioni. La joint venture era stata costituita nel 1980 e pubblicava romanzi rosa da vendere soprattutto in edicola. L’anno scorso ha realizzato ricavi per 9,1 milioni con un utile netto di 1 milione. Tornando all’affare Libri, per Mediobanca Securities l’accordo sarebbe «molto importante» per entrambe le società: Rcs «avrebbe l’opportunità di ridurre visibilmente il suo debito (una riduzione di oltre 100 mln che si confronta con una capitalizzazione di 450 mln, con un impatto molto limitato a livello di free cash flow) e si focalizzerebbe sul suo piano strategico» messo a punto dall’a.d. Pietro Scott Jovane, mentre Mondadori «potrebbe estrarre una buona creazione di valore da questa operazione». Molto bene i titoli delle due società ieri in Borsa: Rcs ha chiuso in progresso del 2,70% a 0,894 euro, mentre Mondadori ha fatto un balzo del +4,68% a 0,94 euro.
di Andrea Secchi (Italia oggi)