Per risalire al primo videoclip musicale della storia, secondo gli studiosi, bisogna ritornare al 1958, in Repubblica Ceca, dove il regista Ladislav Rychman filma “Dáme si do bytu”. Gli interpreti, i connazionali Josef Bek e Irena Kačírková, sono una coppia di innamorati che vanno a vivere nel loro primo appartamento, come titola la stessa canzone. Alcuni in passato hanno polemizzato sulla scelta storica di attribuire al regista ceco il primo video musicale, affermando che solo qualche anno prima Elvis avesse fatto lo stesso. La disputa non avrà mai una soluzione, ma l’arrivo del video come traduzione visiva del brano in riproduzione diventa uno strumento di promozione incredibile negli anni, esplodendo prima con i Beatles e diventando poi fondamentale dopo l’enorme successo nel 1983 di uno dei cortometraggi più importanti della storia: il video di “Thriller” di Michael Jackson. La stessa popstar diventa il precursore di un movimento che negli anni 90 porterà alla realizzazione di alcuni tra i più famosi, ma soprattutto costosi video musicali, a testimoniare quanto l’immagine incida nel processo di costruzione visiva della musica. Ecco quali sono i cinque video musicali più costosi di sempre:
Michael e Janet Jackson in “Scream”
Siamo nel 1995 e il potere mediatico di Michael Jackson e della sorella ultimogenita della famiglia, Janet Jackson, è alle stelle. Le due popstar concorrono tra di loro nella vendita del maggior numero di dischi e “Scream” anticipa l’uscita, insieme a “Childhood” dell’album “HIStory: Past, Present and Future – Book I”. Il videoclip della canzone costerà sette milioni di dollari, con i fratelli Jackson lanciati in una navicella spaziale senza gravità, in una sorta di alienazione da un mondo, soprattutto quello delle pagine patinate, che gli era andato contro negli ultimi due anni, dopo lo scandalo del 1993 che riguardò le accuse di violenza sessuale verso il 13enne Jordie Chander, concluso con un accordo remunerativo e nessuna conseguenza penale. Il cortometraggio vinse il Grammy come miglior video musicale e 3 Mtv Award, dopo le 11 nomination, un record ancora intatto.
Madonna in “Die another day”
Con sei milioni e 100mila dollari, il brano di Madonna del 2002 “Die another day” si classifica al secondo posto di questa competizione. Il singolo, che prende il nome dal film di cui è la colonna sonora “007 La morte può attendere”, anticipa proprio l’uscita della pellicola cinematografica, sostituendo l’agente nel video con la cantante statunitense. Dalla cattura da parte dei coreani, alla tortura nell’acqua ghiacciata, Madonna prende le sembianze dell’agente segreto più famoso al mondo, combattendo anche contro una sua copia, separate solo dal coloro della tuta da scherma: una bianca e una nera. Il finale del video, girato negli Center Studios di Hollywood rappresenta la grande fuga, in cui Madonna riesce a mettersi in salvo dalla sedie elettrica azionata dagli stessi coreani.
Madonna in “Express yourself”
Dalla mente geniale di David Fincher arriva nel 1989 il video del secondo singolo dell’album “Like a Prayer” di Madonna: stiamo parlando di “Express yourself”, che al costo di cinque milioni di dollari, fa chiari riferimenti al film del 1927 di Fritz Lang “Metropolis”, il racconto del nuovo potere. Come ammetterà la stessa cantante in un’intervista negli anni successiva, il tema principale della canzone è il potere di espressione della figura femminile che Madonna rappresenta, unita alla rappresentazione metaforico del gatto, presente in più scene del video musicale.
Madonna in “Bedtime story”
Diretto da Mark Romanek (stesso regista che nel 1995 girerà anche “Scream” per Michael e Janet Jackson) “Bedtime story” è uno dei video più sperimentali di Madonna. Costato cinque milioni di dollari, il cortometraggio si concentra su immagini oniriche che si alternano nella mente di Madonna, sdraiata su un tavolo collegato a un macchinario che visualizza i suoi sogni. Uno dei riferimenti principali si coglie alla fine del video, quando Madonna appare con gli occhi al posto delle labbra e viceversa, ispirato ai dipinti di Frida Kahlo.
Guns N Roses in “Estranged”
Dopo “Don’t cry” e “November Rain”, il terzo capitolo dei video ad alto budget dei Guns N’ Roses è “Estranged”. La storia d’amore, anche se triste, raccontata nel brano viene traslata in immagini, alternando video della polizia che irrompono nella casa di Axl Rose con riprese del “Use your illusion tour” della band, allo Olympiastadion di Monaco di Baviera. Una delle scene più caratteristiche del cortometraggio è l’immagine del chitarrista Slash, che suona la sua chitarra uscendo dall’oceano, ma anche il lancio dalla petroliera nell’oceano di Axl Rose, che come ha commentato anni dopo, avrebbe preferito una portaerei, scelta troppo costosa.
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