L’amministratore delegato Giampaolo Letta racconta i piani della società per il 2016. Con 101 milioni di incassi diventa il primo distributore
Il 2016, per Medusa Film, «è l’anno della svolta». L’amministratore delegato Giampaolo Letta, con accanto il presidente Carlo Rossella, ha confermato il ruolo leader nel cinema italiano della società di Mediaset Group: con una quota del 22,2%, per un valore degli incassi di 101,544 milioni di euro nel primo semestre dell’anno (dati Cinetel), conquista il posto di primo distributore assoluto.
In un decennio ha prodotto e distribuito 713 film (316 italiani e 397 stranieri), con un investimento di 972 milioni di euro in quello italiano e 548 milioni in quello straniero.
Sul tavolo dell’ufficio dirigenziale di viale Aventino, a Roma, Letta ha la copia del nuovo volume (ancora da presentare: avverrà il prossimo 7 luglio nella sede del Mibact, con il ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, il direttore generale per il cinema Nicola Borrelli e il presidente dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello Gian Luigi Rondi, oltre a un mito del cinema come Gina Lollobrigida) David di Donatello 60, edito da Electa, che ripercorre i sessant’anni di storia del premio cinematografico più importante d’Italia, e dove Medusa è sempre stata protagonista. E l’impegno continua: 13 titoli sono pronti per il secondo semestre dell’anno, forti di un budget di 40 milioni tra produzione e distribuzione, tra commedia e impegno. Si va da Indivisibili di Edoardo De Angelis (pronto per la prossima mostra cinematografica di Venezia, per un film che racconta la storia di due sorelle siamesi), a Il GGG, Il Grande Gigante Gentile di Steven Spielberg (basato sul best-seller di Roald Dahl), passando per Non si ruba in casa dei ladri di Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme, Massimo Ghini, Stefania Rocca e Manuela Arcuri, Quel bravo ragazzo di Enrico Lando con Luigi Luciano, I babysitter di Giovanni Bognetti con Francesco Mandelli, Paolo Ruffini, Diego Abatantuono, Francesco Facchinetti e Antonio Catania, Fuga da Reuma Park con Aldo, Giovanni e Giacomo, fino al nuovo e attesissimo film di Checco Zalone. Proprio il comico (e non solo) pugliese, con il precedente film Quo vado? diretto da Gennaro Nunziante, ha permesso di incassare 65 milioni di euro, con 9 milioni di presenze. E tra i nuovi progetti, oltre a Mamma e papà di Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Antonio Albanese, ecco una pellicola di Paolo Genovese e Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda, del quale è stato presentato un divertente promo dedicato a chi governa gli enti locali: un sindaco, in diretta televisiva, sfrutta un omicidio compiuto nella piazza principale del paese per pubblicizzare il suo comune.
Nell’ottica di «non sbagliare mai nemmeno un colpo», Letta vuole approfondire il rapporto tra i giovani e il grande schermo, portando le nuove generazioni dai social alla sala cinematografica, operazione che ha già registrato numerosi successi. Letta ha poi parlato di Brexit, ipotizzando un nuovo interesse delle produzioni internazionali per girare a Londra, grazie alla debolezza della sterlina, un tema che interessa innanzitutto le major americane. A margine della conferenza Letta non ha nascosto alcuni dubbi circa il nuovo canone Rai e i dati che evidenziano, per il servizio pubblico radiotelevisivo, maggiori entrate per 200 milioni di euro grazie all’inserimento nella bolletta della luce (di questa cifra parlava Giovanni Minoli intervistato da La Stampa), sottolineando il rischio che questo nuovo flusso di denaro possa «turbare il mercato», non solo televisivo ma anche cinematografico.
Italia Oggi