I BTS alla Casa Bianca per parlare di inclusione e crimini d’odio contro gli asiatici

I BTS alla Casa Bianca per parlare di inclusione e crimini d’odio contro gli asiatici

Martedì 31 maggio il gruppo pop coreano tra i più famosi del globo è stato ospitato dal presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, per discutere di inclusione e rappresentanza degli asiatici nel Paese. Il live stream ha dimostrato che oltre un quarto di milione di persone si sono sintonizzate per seguire in diretta l’evento, un’ennesima cartina di Tornasole di quale enorme seguito caratterizzi questa band

Martedì 31 maggio i BTS, il gruppo pop coreano tra i più famosi del mondo, sono stati la special guest della White House: sono stati ricevuti dal presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, per discutere di inclusione e rappresentanza degli asiatici nel Paese. L’occasione è stata l’ultimo giorno del Mese del Patrimonio dell’Asia Americana e delle Isole del Pacifico.

Il live stream ha dimostrato che oltre un quarto di milione di persone si sono sintonizzate per seguire in diretta l’evento, un’ennesima cartina di Tornasole di quale enorme seguito caratterizzi questa band.
La fama stratosferica di del gruppo musicale coreano è molto importante perché i BTS si rivelano quindi un megafono che amplifica la voce delle minoranze asiatiche negli Stati Uniti. La band si è fatta portavoce delle esigenze di quelle minoranze, discutendo con Biden dell’inclusione e della rappresentanza degli asiatici nella nazione. Questi due temi negli ultimi anni sono stati molto delicati, dato che l’inclusione degli asiatici è stata messa in crisi in seguito alla presidenza di Donald Trump, oltre al fatto che le origini geografiche della pandemia di Covid hanno provocato un’esacerbazione della crisi degli asiatici in America.

In fondo a questo articolo potete guardare il post condiviso su Instagram dal presidente degli Stati Uniti d’America che mostra l’incontro con i BTS alla Casa Bianca.

L’INCONTRO ALLA CASA BIANCA

A fare gli onori di casa (Bianca) è stata l’addetta stampa di Biden, Karine Jean-Pierre, che ha introdotto i BTS. Senza tuttavia dilungarsi troppo nel presentarli, dato che parliamo di una delle band più famose del globo terracqueo.

La conferenza stampa è stata poi cominciata dai diretti ineteressati, i BTS, che hanno parlato all’inizio in lingua inglese. I membri della band si sono presentati e hanno ringraziato l’anfitrione, dimostrando riconoscenza nei confronti di Biden e della Casa Bianca per aver concesso loro la possibilità di discutere «delle importanti questioni dei crimini d’odio anti-asiatici, dell’inclusione e della diversità asiatica», queste le loro parole.

I BTS PROSEGUONO IN LINGUA COREANA

Dopo l’introduzione in lingua inglese, ciascuno dei membri della band ha proseguito parlando nella propria lingua madre, ossia il coreano.

Jimin ha affermato che lui e i colleghi sono rimasti sconvolti a causa dell’ondata di crimini d’odio che si è registrata di recente. Su questo tema i BTS si erano già espressi lo scorso anno, parlandone pubblicamente nel 2021. La band da allora vuole farsi portavoce della comunità asiatica, come questo incontro con il presidente degli Stati Uniti ben dimostra.
J. Hope ha aggiunto un ringraziamento rivolto al loro foltissimo stuolo di sostenitori: «Siamo qui oggi grazie al nostro esercito — i nostri fan in tutto il mondo — che hanno nazionalità e culture diverse e usano lingue diverse. Siamo veramente e sempre grati».
Il termine «esercito», che in lingua inglese si dice «Army», si riferisce a quella che è una vera e propria armata digitale, composta dai milioni di fan.
Quell’enorme esercito si è poi scatenato contro le istigazioni del conduttore di Fox News, Tucker Carlson, dimostrando tutta la sua potenza mediatica: il conduttore ha dichiarato che il fatto di invitare i BTS alla Casa Bianca contribuisca a «degradare» l’America. Le parole di Carlson hanno portato a una reazione tale da far sì che l’hashtag #BTSFIGHTING finisse in trend topic in una manciata di minuti. Quel «BTS fighting» era stato pronunciato da un giornalista a fine conferenza stampa, subito ripreso da moltissimi tweet dei fan della band coreana.

TANTISSIME PERSONE HANNO SEGUITO IL LIVE STREAM

L’incontro tra i BTS e Joe Biden è stato seguito in live streaming da un numero impressionante di utenti. Oltre un quarto di milione di persone si sono sintonizzate su YouTube per non perdersi la conferenza. Tuttavia, benché i numeri a più zeri dei cerchi olimpici dipendano dall’esercito ben assortito di fan dei BTS, è doveroso notare che una simile attenzione era stata dimostrata anche con alcuni inviti precedenti , rivolti da Biden ad altri musicisti. Per esempio un’enorme affluenza di utenti sintonizzati si è registrata quando sono stati accolti alla Casa Bianca Olivia Rodrigo e i Jonas Brothers. In quei casi gli incontri con il presidente erano legati alle iniziative di vaccinazione.

LA LEGGE AMERICANA PER ARGINARE L’AUMENTO DEI CRIMINI D’ODIO CONTRO GLI ASIATICI

Nel maggio del 2021 Joe Biden ha firmato una legge bipartisan finalizzata ad affrontare l’aumento dei crimini d’odio contro gli asiatici. Questa legge agevola la denuncia dei suddetti crimini anche a livello locale, non più soltanto a livello statale. Ciò aumenterebbe la sensibilizzazione su questo grave problema vigente negli Stati Uniti, oltre a facilitare chi si ritrova a dover denunciare crimini del genere.

Di seguito potete vedere il post condiviso su Instagram dal presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, che mostra l’incontro con i BTS alla Casa Bianca.

Torna in alto