David di Donatello, le notti d’oro con i corti premiati da tutto il mondo

David di Donatello, le notti d’oro con i corti premiati da tutto il mondo

A Roma, poi a Napoli e Milano, i 34 corti più premiati dalle maggiori accademie di cinema internazionali. I giovani registi accompagneranno i film nella Capitale. “Un’occasione unica per scoprire i talenti di domani”, dice Piera Detassis, presidente dell’Ente David

La meglio gioventù cinematografica in tour per l’Europa con una importante tappa italiana. L’Ente David di Donatello ha organizzato Le notti d’oro, rassegna che propone i corti premiati dalle maggiori accademie internazionali – dagli americani Oscar ai francesi César, dagli inglesi Bafta agli spagnoli Goya. La rassegna, a Roma alla Casa del cinema dal 5 all’8 giugno (in contemporanea a Napoli al Modernissimo, e poi a Milano all’Anteo dal 7 al 10 giugno) ospita quest’anno 34 opere di trenta registi che provengono da tutto il mondo e che incontreranno il pubblico (l’ingresso alla Casa del cinema a Roma è gratuito). “Una splendida occasione per scoprire i talenti di domani”, spiega Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del cinema italiano – Premi David di Donatello.Storie vere, thriller, gravidanze. Tra i cineasti in arrivo il britannico Chris Overton, fresco vincitore dell’Oscar con il corto The silent Child, su una bambina non udente, ispirato a una storia vera. Colin O’Toole ha vinto il Bafta con Cowboy Dave, su un incontro causale tra un ragazzino di periferia e un rockettaro fallito. La regista Alice Vial ha vinto il César con Les Bigorneaux con una trentenne alle prese dei sintomi di quella che sembra una gravidanza. Rodrigo Soroghoyen, vincitore dello spagnolo Goya firma Madre, un thriller sull’incubo di ogni genitore: una madre al telefono con il figlioletto in vacanza con il padre, e perso su una spiaggia deserta.Storie al femminile. Undici registe su trenta autori e molte storie al femminile. “Ci sono tanti racconti di infanzia e adolescenza, tra immigrazione e fantasia. Con donne e bambiine protagoniste, una bella risposta al gender gap” dice Piera Detassis. Tra le registe ci sono Elisa Maria Jakobsdottir con Atelier, ambientato in un’enorme residenza dal design minimalista che si chiama Utopia ed è lontana da tutto. Qui vive una donna in cerca di una pace che viene rotta dall’arrivo di un’anziana che lavora su una installazione acustica dal rumore assordante. Ann Sirot racconta in chiave di commedia in Avec Thelma la storia di una coppia di amici gay che si trova ad accudire una piccola di tre anni in attesa dei genitori bloccati all’estero a causa dell’eruzione del vulcano islandese che ha provocato il blocco aereo. Clara Stern racconta di Mathias che ha cambiato sesso e cerca di trovare il proprio posto nel mondo.Doppietta italiana. Affidata ai registi vincitori dei David 2017 e 2018 Mario Piredda con A casa mia e Alessandro Grande con Bismillah. A casa mia racconta di Lucia e Peppino, gli unici abitanti di un villaggio di pescatori abbandonato. Passano il tempo insieme sperando che l’inverno non finisca mai: perché all’arrivo dell’estate Lucia sarà costretta dalla figlia a lasciare la casa ai turisti. Bismillah racconta invece di una bimba tunisina di dieci anni che vive clandestinamente in Italia con il padre e il fratello diciassettenne. Una notte la ragazzina si trova ad affrontare una situazione più grande di lei.

Arianna Finos, repubblica.it

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