Dall’11 maggio al 6 giugno, il Maxxi di Roma ospiterà la mostra fotografica di Riccardo Ghilardi Prove di libertà, che ci fa vedere i nostri attori e registi, le sale cinematografiche e Roma durante il lockdown
La scorsa primavera, quando l’Italia Intera era in lockdown, le televisioni mandavano i bollettini di guerra e dalle finestre sventolavano bandiere con su scritto “andrà tutto bene”, un fotografo si aggirava fra le strade di una Roma deserta e mai così bella. Non era un fotografo qualunque, ma un artista che chi frequenta il mondo del cinema conosce bene e che ha saputo catturare l’anima di Martin Scorsese e Willem Dafoe, Carrie Fisher ed Helen Mirren, John Landis e Luca Marinelli.
Riccardo Ghilardi, alla fine dell’inverno del 2020 ha avuto un’idea, che oggi è diventata la mostra Prove di libertà, un progetto che riunisce fotografie di attori e registi, di cinema romani vuoti ma con le insegne accese e istantanee della nostra capitale addormentata e muta anche in pieno giorno. “Era il 12 marzo quando attraversando le strade vuote mi sono trovato a passare davanti alla casa di un amico caro, prima che un attore meraviglioso” – ha raccontato Ghilardi – “Non ho resistito a citofonargli per salutarci a distanza e scambiarci emozioni. Ho scattato la prima fotografia, diversa da tutti i ritratti comodi a cui ero stato abituato nel mio percorso artistico. Così è nata l’idea di questo lavoro. Un manifesto del cinema che attende con ansia, studia, si prepara e non vede l’ora di ripartire“.
Progetto ambizioso e bellissimo, Prove di libertà sarà visibile gratuitamente dall’11 maggio al 6 giugno presso lo Spazio Extra del Maxxi – Museo delle Arti del XXI secolo, e a seguire nel percorso di Cinecittà si Mostra, l’esposizione permanente negli Studi di Cinecittà, fino al 31 luglio 2021.
Prove di libertà è organizzata da Camilla Cormanni per Istituto Luce Cinecittà e curata da Martino Crespi, e ci restituisce la quotidianità ai tempi del primo lockdown di una quarantina di star italiane del grande schermo, fra attori e registi. Ci sono Paola Cortellesi, Alessandro Borghi, Matteo Garrone, Jasmine Trinca, Edoardo Leo, Alessandro Gassmann, Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini.
A proposito di Prove di Libertà, Giancarlo Di Gregorio, Direttore Comunicazione di Istituto Luce Cinecittà, ha dichiarato: “E’ un progetto molto complesso, viste le restrizioni, ma irrinunciabile per chi, come noi, da quasi un secolo documenta nel proprio Archivio gli avvenimenti più importanti della Storia d’Italia. Una testimonianza che abbiamo deciso di produrre perché dovuta al mondo del cinema, ai suoi protagonisti, ai suoi luoghi“.
Queste invece le parole di Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che, insieme a Laura Delli Colli, Presidente SNGCI e Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e al giornalista Malcom Pagani, ha firmato una delle introduzioni al catalogo omonimo pubblicato con Skira: “Nel tempo della clausura imposta, ciascuno di noi si è affidato a un certo numero di rituali per limitare l’angoscia, occupare il tempo, liberare la mente dalle catene neanche troppo metaforiche che tenevano il corpo imprigionato dentro le mura domestiche: darsi da fare ai fornelli, rimpinzarsi di film e serie TV, cercare scampo nelle chat o nella lettura, uscire a cantare sui balconi. Evasioni virtuali, fughe ipotetiche, prove di libertà. Come quelle che Riccardo Ghilardi ha documentato con la sua macchina fotografica, fissando istanti emblematici nella vita di registi, attrici e attori alle prese con le prove inedite non di un film, ma di pura e semplice sopravvivenza. Il tempo sospeso della vita in pausa forzata ha regalato al fotografo l’occasione di una complicità senza precedenti, fornendo a questi scatti un’autenticità che nessun ritratto posato – per quanto bello e riuscito – era forse riuscito a conseguire in precedenza“.
Riccardo Ghilardi, classe 1971, tavola da surf sotto il braccio quando c’è tempo e un passato da vigile del fuoco, non è al suo primo progetto legato alla settima arte. Tutto è cominciato con Lo sguardo non mente. Tutta la verità in 1/125 di secondo attraverso gli occhi del cinema italiano, progetto fotografico che combinava domande a bruciapelo e ritratti d’espressione, che sono diventati così la risposta autentica dell’istinto dell’artista immortalato. La mostra ha attraversato l’Italia ed è arrivata alla 68esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Nel 2013 è stata la volta di Donne in luce, ritratti di cinquanta attrici italiane fotografate negli spazi abbandonati del vecchio Istituto Luce e del Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2018 è arrivata Three Minutes, mostra fotografica che comprendeva ritratti di artisti realizzati durante i festival di cinema più importanti del mondo e diventata l’esposizione ufficiale della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
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