Nel 1919 la crociata contro l’alcol, che era stata combattuta per più di un secolo negli Stati Uniti, ottiene quella che sembra una vittoria schiacciante. Il divieto di produrre, importare, trasportare e vendere “liquori intossicanti” viene fissato nel 18° emendamento della Costituzione. Una pagina di storia americana che il professor Ferdinando Fasce e Paolo Mieli analizzano a “Passato e presente”, il programma di Rai Cultura in onda alle 20.30 su Rai Storia. La legge sul proibizionismo entra in vigore nel gennaio del 1920 ma, fin dall’inizio, si dimostra di difficilissima applicazione. A fronte delle scarse risorse messe a disposizione dagli stati e dal governo federale a sostegno delle nuove norme, il mercato illegale degli alcolici alimenta un giro d’affari gigantesco e dà vita a potenti organizzazioni criminali. Mentre dilagano corruzione e delinquenza, si diffonde presto la consapevolezza del sostanziale fallimento dell’esperimento proibizionista. Eppure, ci vorranno 13 anni e una crisi economica senza precedenti perché l’America rinunci, con la ratifica di un nuovo emendamento costituzionale, al suo tentativo di cancellare per legge la discussa proibizione.