Non è un caso che il nuovo album di Anastasio si chiami “Atto Zero“. Per il rapper infatti questo lavoro che esce il 7 febbraio con Sony rappresenta un nuovo inizio, il primo cd “ufficiale”. Undici tracce scritte prima, durante e dopo la sua partecipazione a “X Factor” che l’ha visto trionfare. “Ci ho impiegato un anno ma non ho la bacchetta magica. C’è tanta ‘ciccia’….”, racconta a Tgcom24. E sul brano che porta a Sanremo anticipa…
“Atto zero” è il primo vero album di Anastasio…
E’ vero. E’ il primo ufficiale, avevo fatto un Ep quando avevo 17 anni, “Disciplina Sperimentale”, e io mi chiamavo ancora Nasta. Dopo ‘X Factor’ sono usciti tre inediti. Questo è il mio primo album con un po’ di ciccia. Composto da undici tracce
Tutte tracce nuove?
E’ un lavoro un po’ ibrido. Due-tre pezzi risalgono a prima come “Il Sabotatore”, “Il fattaccio del vicolo del Moro” e “Il giro di Do”. Altre sono nate a metà tra il 2018 e il 2019 come “Rosso di rabbia”, il pezzo che porto a Sanremo. Altre erano idee che avevo già da prima e che ho realizzato solo ora
Come è cambiato il tuo modo di lavorare?
E’ sostanzialmente identico. Prendo un base, me la metto nelle orecchie e ci scrivo sopra il testo. La differenza è che adesso ho il tempo per ragionarci
Ci hai messo un po’ a fare l’album…
Un anno. La gente pensava che io avessi la bacchetta magica e che scrivevo un pezzo al giorno, ma mi sono preso il mio tempo. Dovevo farmi venire la giusta idea
L’esperienza di X Factor come ti ha aiutato?
A gestire il palco e la voce. A darmi quel pubblico che non avevo. E’ stato moto formativo, anche per aiutarmi a mantenere i nervi saldi
“Rosso di Rabbia” che pezzo è?
E’ nato prima di X Factor. E’ un pezzo chiave dell’album, racconta l’involuzione del sabotatore, è il momento in cui l’artista si rende conto che ha passato tanto tempo a progettare il suo grande colpo, vivendo nell’eccitazione per poi capire che per riuscire a dare il colpo bisogna dimenticarsi del progetto. Ma lui non ci riesce. E arriva la frustrazione, una rabbia vana. Fine a se stessa
Al Festival troverai anche Achille Lauro, che alla Maionchi disse di scartarti perché facevi un rap vecchio…
Che devo dire? Forse che il lavoro di Lauro non è fare il talent scout…
Il tour come sarà?
Stiamo già lavorando all’arrangiamento dei pezzi live, sarà una figata, un tour nei club. Pochi elementi scenografici e tanti musicisti. E musica
tgcom.24.mediaset.it