Cinema, arriva “Side By Side”: è un film contro il cambiamento climatico

Cinema, arriva “Side By Side”: è un film contro il cambiamento climatico

Si intitola ‘Side by side – Together for a climate of change’ il documentario realizzato da WeWorld – organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne e minori in 25 Paesi del mondo compresa l’Italia – che racconta il cambiamento climatico in Mozambico. Un film, riferiscono i responsabili in una nota, girato direttamente dalle comunità locali della provincia di Manica che, attraverso delle action-cam, hanno accettato di raccontare per cinque mesi l’impatto del cambiamento climatico. L’ong osserva che “il sud del mondo viene spesso raccontato dall’alto, senza mai comprendere fino in fondo quali siano le difficoltà che ogni giorno le persone vivono all’intenro delle proprie comunità. Anche per questo WeWorld ha voluto lasciare loro la libertà di scegliere cosa raccontare”. Ne è emerso un quadro complesso, di uomini e donne resilienti che ogni giorno imparano a convivere con gli effetti del cambiamento climatico. La crisi ambientale sta causando un numero crescente di disastri naturali in tutto il mondo, colpendo più di sessanta milioni persone nell’ultimo anno. Sono soprattutto le comunità più povere e vulnerabili a pagare il prezzo degli effetti del cambiamento climatico. Tra queste c’è il Mozambico, un Paese a emissioni zero che negli ultimi anni è stato colpito da siccità, cicloni e inondazioni. Per rispondere alla crisi climatica e prevenire gli effetti del cambiamento climatico, WeWorld, grazie al finanziamento dell’Unione Europea, sta lavorando con l’Istituto nazionale mozambicano per la gestione delle emergenze – attraverso dei piani di risposta all’interno delle comunità più povere e vulnerabili del paese. Stefania Piccinelli, responsabile Programmi internazionali di WeWorld, riferisce che l’organizzazione “è impegnata da anni a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Lo facciamo nei Paesi del sud del mondo, che contribuiscono meno a generare la crisi ambientale in atto ma che più di tutti ne pagano le conseguenze, attraverso risposte concrete per far fronte a fenomeni ambientali che sono diventati sempre più distruttivi. Come organizzazione crediamo sia necessario agire subito chiedendo che le comunità più vulnerabili vengano tutelate. Se in Mozambico, tra gli altri interventi, simuliamo l’arrivo di un ciclone per permettere alle comunità di reagire tempestivamente, siamo anche attivi in Europa per chiedere politiche coraggiose che garantiscano i diritti di tutti e tutte”. Il 75% delle comunità mozambicane, infatti, vivono in zone di rischio e quando arriva un ciclone subiscono molti danni perché non sanno come comportarsi. Per questo – si legge ancora nella nota – è fondamentale preparare queste comunità attraverso la creazione comitati locali e la realizzazione di simulazioni, che prevedono il coinvolgimento di tutta la comunità, dai contadini agli insegnanti, dagli studenti ai genitori. Solo così è possibile preparare e rafforzare la resilienza delle comunità al cambiamento climatico.

Torna in alto