Un grande affresco contemporaneo che strizza l’occhio al feuilleton. È ‘Romanzo Famigliare’, la fiction che andrà in onda in sei prime serate dal’8 gennaio su Rai1 e che segna l’esordio nella lunga serialità della regista Francesca Archibugi. Un family drama in cui si intrecciano conflitti genitori-figli, tradimenti, amori e gravidanze e che è tutto ambientato a Livorno, in buona parte nell’Accademia Navale, aperta per la prima volta alle macchine da presa. Motivo per cui alla presentazione della fiction ha preso parte anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Al centro del racconto c’è infatti la coppia formata da Emma (Vittoria Puccini) e Agostino (Guido Caprino). Lei è figlia del cavalier Liegi (Giancarlo Giannini), patriarca di una della casate di origine ebraica più in vista di Livorno, con affari che spaziano dal petrolio ai cantieri navali, alle assicurazioni. Ma non vede il padre da 16 anni, da quando cioè, appena 16enne, rimase incinta dopo aver conosciuto il cadetto Agostino, oggi diventato comandante e chiamato ad insegnare proprio in Accademia. Dal loro amore è nata Micol (la giovane e bravissima Fotinì Peluso), che ha appunto 16 anni ed è una studentessa liceale ma anche una promettente clarinettista. Sulle due donne la notizia di un nuovo trasferimento, da Roma a Livorno, si abbatte come un fulmine a ciel sereno: sulla mamma sbadata e viziata perché deve tornare in quella città da cui è scappata e dove risiede ancora il prepotente padre; sull’adolescente perché deve lasciare le sue amicizie e l’amato professore di clarinetto. La nuova vita livornese innescherà nuovi conflitti e inaspettati ricorsi storici.
“Questo è un grande romanzo ottocentesco calato nella contemporaneità – spiega la regista, che ha anche scritto la sceneggiatura con Elena Bucaccio – ci siamo rifatte alla struttura del feuilleton. Finora avevo girato solo un film per la tv, ‘Renzo e Lucia’ ma durava due ore, qui parliamo di 600 minuti, un lavoro completamente diverso. Avevo il desiderio di fare un racconto più lungo e articolato, in linea con quanto sta accadendo in tutto il mondo. Ed è bello poterlo fare per una tv generalista e con la grande libertà che mi è stata data dai produttori di Rai Fiction e Wildside”, dice la regista che ammette di aver avuto dall’Accademia Navale “grande collaborazione” ma di aver dovuto affrontare anche “aspri conflitti”. “C’era un certo desiderio censorio all’inizio su alcune scelte di sceneggiatura che riguardavano la vita nell’Accademia ma io non ho arretrato di un centimetro e alla fine hanno capito che quando fai un racconto più veritiero e duro è più affascinante anche per i telespettatori avvicinarsi a quel mondo”, racconta.
‘Romanzo Famigliare’, che si chiama così in omaggio al ‘Lessico Famigliare’ di Natalia Ginzburg (“un atto d’amore per un faro della letteratura del dopoguerra a cui i miei dialoghi si rifanno da tempo”, dice Archibugi) sarà la fiction Rai che inaugurerà il 2018, dopo un’annata record per Rai Fiction: “Nel 2017 – spiega il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta – abbiamo trasmesso più di 100 serate in prima visione, con una media del 22,5% di share e 5,5 milioni di spettatori (il miglior risultato dal 2009 in controtendenza rispetto alla frammentazione dell’audience), con un pubblico che nella media è diventato più giovane, più distribuito su tutto il territorio italiano e maggiormente istruito”, sottolinea il direttore di Rai Fiction, che ottiene i complimenti della presidente della Rai, Monica Maggioni: “La fiction in questo momento è davvero uno dei punti chiave del racconto Rai“.
“Romanzo famigliare racconta la provincia e la famiglia italiana, le diverse classi sociali come in un grande romanzo popolare”, prosegue poi Andreatta, che loda “la mano delicata, sensibile di Francesca Archibugi, la sua capacità di entrare nei sentimenti, specie dei ragazzi, di tratteggiare con un’inquadratura un moto dell’animo, di far sentire la fragilità di una condizione, di togliere le maschere ai personaggi e svelarne la fragilità”.
Una sensibilità e una capacita che tutti gli interpreti riconoscono alla regista: “La mia Emma – dice Vittoria Puccini – assomiglia molto a Francesca Archibugi. Mi sono divertita a farmi trascinare in questo mondo ‘archibugesco’ fatto di conflitti, tradimenti, amori, legami indissolubili”. Anche per Caprino “questo set è stato un viaggio bellissimo, compresa la settimana trascorsa sulla Amerigo Vespucci, per cui ringrazierò per sempre la Marina Militare”.
Entusiasta anche Giancarlo Giannini: “Io sono nato con gli sceneggiati molti anni fa. Con Francesca più volte abbiamo cercato di fare un film insieme ma non ci siamo mai riusciti. Poi mi ha proposto questa storia bellissima, l’ha girata davvero come un film e io mi sono trovato benissimo: è una persona che sa scrivere, dirigere, valorizzare gli attori e creare un clima di gioco. La malattia del mio personaggio (che si trova a fronteggiare, ancora lucido, l’inizio dell’Alzheimer, ndr.) ha reso ancora più affascinante questo ruolo che cambia in continuazione”.
Un ruolo molto particolare ce lo ha Marco Messeri, che interpreta Vanni, autista della famiglia Liegi e voce narrante fuori campo dell’intera storia. “È l’unico che non fa parte della famiglia e però sa tutto di tutti i suoi componenti”.
Ma soprattutto per Fotinì Peluso (il cui nome di origine greca vuol dire “luminosa”) ‘Romanzo Famigliare’ è stata un’esperienza indimenticabile: “Francesca mi ha fatto capire cosa vuol dire recitare. Questa serie è fresca, usa il linguaggio di tutti i giorni, indaga emozioni con cui tutti ci confrontiamo, esprime grande calore umano. In poche parole, fa venire voglia di vivere”.
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